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–Jeet Kune Do–

  « Il Jeet Kune Do rifugge dal superficiale, penetra nel complesso, va al cuore del problema e ne individua i fattori chiave. »
 
(da jeet kune do il libro segreto di Bruce Lee)

Emblema del JKD. I caratteri cinesi intorno al Taijitu dicono: “Usa nessun metodo come metodo avendo nessun limite come limite”.

Il Jeet Kune Do (截拳道), abbreviato in JKD, è un’arte marziale[1] intuita e sintetizzata dal celebre sifu Bruce Lee negli anni ’60. In cantonese Jeet significa “intercettare”, Kune “pugno” e Do “via”; Jeet Kune Do significa, quindi, la “Via del pugno che intercetta”.

Origini [modifica]

Da quando, nel 1953 all’età di 13 anni Bruce Lee iniziò a praticare il Wing-Chun, si rivelò particolarmente dotato nelle arti marziali.[senza fonte] Quando nel ’59 si trasferì a San Francisco, Bruce iniziò ad interessarsi anche di altre arti marziali, oltre al wing chun. Lesse numerosi libri e studiò diversi modi di combattere, focalizzando il proprio interesse soprattutto su boxe. Andando controcorrente, Lee preferì, quindi, appoggiarsi anche alle arti marziali occidentali, nonostante provenisse da un insegnamento orientale. Avendo imparato uno stile di combattimento che sfruttava i colpi da breve o brevissima distanza, Lee risultava evidentemente impreparato nel combattimento dalla distanza lunga e media; approfondì anche quest’ambito del combattimento.[senza fonte] Pensava che un buon artista marziale dovesse essere completo: era, quindi, indispensabile saper tirare calci da lontano e da vicino, pugni alti e bassi; Lee approfondì anche le sue conoscenze scientifiche: kinesiologia, fisiologia, dietistica, ecc… [senza fonte]

  « Per cogliere l’essenza delle arti marziali occorrono intelligenza, lavoro assiduo e perfetta padronanza delle tec­niche. Per dominare un’arte marziale non sono sufficienti un allenamento intensivo e l’uso della forza. È necessario «capire», e presupposto della comprensione è lo studio del­lo sviluppo del movimento naturale in tutti gli esseri viven­ti. Ma è utile anche osservare gli altri, i modi e la rapidità con cui agiscono e i loro lati deboli. Anzi, proprio la cono­scenza di questi elementi ci consente di battere i nostri avversari. »
 
(da jeet kune do il libro segreto di Bruce Lee)
  « Alcune arti marziali sono molto popolari perché sono belle da vedere, caratterizzate da tecniche fluenti, scorrevoli. Ma attenzione! Sono come un vino che è stato annacquato. E il vino annacquato non è vero vino, non è un vino buono, un prodotto genuino. Altre fanno meno figura, però – come sai – hanno un non-so-che, un tocco di autenticità, il sapore della genui­nità. Sono come le olive. lì loro sapore può essere aspro, dolce-amaro. Ma l’aroma persiste. E impari ad apprezzarle. Mentre nessuno ha mai apprezzato un vino annacquato. »
 
(da jeet kune do il libro segreto di Bruce Lee)

Le origini di quello che Bruce Lee chiamava Jeet Kune Do, si hanno ufficialmente nel 1965, quando Bruce Lee insegnava wing chun nella sua palestra ad Oakland (California).[senza fonte] Inizialmente chiamò l’arte marziale che stava elaborando, Jun Fan Gung Fu[senza fonte], il kung fu di Jun Fan (il nome cinese di Bruce Lee). Il continuo processo di evoluzione del JKD culminò quando nel 1970, a seguito di un incidente, costretto a letto, Lee iniziò un’intensa attività di elaborazione filosofica e metodologica. A seguito di ciò si completò la sua filosofia/metodo di stile senza stile, nessun metodo come metodo.

  « Io non ho inventato un nuovo stile, non ho composto ne modificato ciò che si trova all’interno di distinte forme in “quel” metodo e in “quell’altro”. Al contrario, spero di liberare i miei seguaci dall’aggrapparsi a stili, modelli, o forme. Ricorda che Jeet Kune Do è solo un nome usato, uno specchio nel quale vedere “noi stessi”… Jeet Kune Do non è una istituzione organizzata della quale si può essere un membro. O si capisce o non si capisce. Non vi è alcun mistero sul mio stile, i miei movimenti sono diretti, semplici e non classici. La straordinaria forza del Jeet Kune Do risiede proprio nella sua semplicità… Sono sempre convinto che il modo più semplice è il modo più giusto. Jeet Kune Do è semplicemente l’espressione diretta dei propri sentimenti con il minimo dei movimenti e di energia… »
 
(da “Liberate Yourself From Classical Karate”)

Cos’è il JKD [modifica]

Al contrario di molte credenze popolari, il JKD non è affatto un’unione di più arti marziali o di singole tecniche prese da vari stili e assemblate tra loro, o di uno stile rigido. Alcuni lo ritengono uno stile, altri un metodo, altri una filosofia marziale. In realtà, come sosteneva lo stesso Bruce Lee, il JKD non è altro che “un tipo di arte marziale cinese che esclude la distinzione in scuole“.[2]

Varie scuole di JKD [modifica]

Molte scuole di JKD nacquero a seguito della morte del suo creatore, alcune originate direttamente dai suoi allievi, altre di seconda generazione, diverse senza nessun legame e infine, altre che usano il nome JKD solo per pubblicizzare il proprio stile.

Le tre principali scuole in quest’ambito sono: Jeet Kune Do Concepts, Jeet Kune Do Original, Progressive Fighting System.

Nel Jeet Kune Do Concepts di Dan Inosanto che punta sulla continua evoluzione del JKD come stile.

Nel Jeet Kune Do Original o Jun Fan Jeet Kune Do cui il rappresentante è Ted Wong, si studia solo ciò che Bruce Lee aveva elaborato cercando di tramandarlo il più fedelmente possibile.

Nel Jeet Kune Do Progressive Fighting System, cui rappresentante è Paul Vunak, si punta al concetto di combattimento da strada.

Principi pratici del Jeet Kune Do [modifica]

Bruce Lee lasciò una grande quantita’ di consigli, studi, scritti, appunti personali e pubblici riguardo al JKD.

  « 1. Rigorosa economia strutturale nell’attacco e nella difesa (attacco: arti avanzati vivi/difesa: mani che trafiggono).2. Armi versatili, calci e pugni sferrati “con arte senza arte”, senza attenersi ai metodi, per evitare parzializzazione3. Ritmo spezzato, mezzo ritmo e ritmo intero o ritmo di trequarti (ritmo del JKD nell’attacco e nel contrattacco)4. Allenamento coi pesi, allenamento scientifico supplementare e messa a punto completa5. Movimenti diretti, il “movimento diretto del JKD” in attacchi e contrattacchi sferrati dalla posizione in cui si é (senza modificarla)6. Tronco mobile e lavoro di gambe disinvolto7. Materia morbida e tattiche di attacco imprevedibili8. Corpo a corpo spietato:

  • a. abbattimento con astuzia
  • b. atterramento
  • c. presa stretta
  • d. immobilizzazione

9. Irrobustimento dell’intero organismo (allenamento totale e allenamento mediante contatto, su bersagli mobili)

10. “Armi” potenti rese aguzze dal continuo “affilamento”

11. Espressione individuale e non produzione di massa, vitalità e non morta applicazione di regole classiche (comunicazione vera)

12. Oltre ai movimenti fisici, cura la ‘continuità dell’io che si esprime’

13. Totalità, non frammentarietà strutturale

14. Rilassamento e insieme potente penetrazione. Ma un rilassamento ricco di elasticità, di scatto, non un corpo fisicamente rilassato. E versatilità mentale

(interiore)

15. Flusso ininterrotto (movimenti rettilinei e curvi, in alto e in basso, verso destra e verso sinistra, passi laterali, oscillazione verticale e circolare del busto, movimenti circolari con le mani)

16. Atteggiamento ben bilanciato durante il movimento, costantemente. Continuità fra massima tensione e massimo rilassamento. »

 
(da il Jeet Kune Do. Il libro segreto di Bruce Lee””)

Jun Fan Jeet Kune Do [modifica]

Ogni tecnica del Jun Fan Jeet Kune Do è stata sviluppata dal suo stesso creatore: Bruce Lee. Egli sviluppò tecniche specifiche dopo aver praticato col fratello la scherma orientale e sulla boxe. La posizione, il footwork, e altre strategie di movimento del JKD vengono direttamente dalla scherma. Anche il principio di base del JKD. Intercettare l’avversario, infatti, è un atteggiamento tipico della scherma. Ed è proprio questo principio che da il nome al Jeet Kune Do. Secondo Aldo Nadi e Julio Martinez Castello, due schermidori citati ampiamente negli scritti di Lee, l’idea centrale della scherma è poter sistemare il proprio avversario in modo da poterlo intercettare e colpirlo in un suo punto debole[senza fonte]. Per i movimenti e la generazione massima di forza, Lee s’ispirò a pugili come Dempsey, Haislet, Driscoll. Anche costoro sono stati ampiamente citati negli scritti di Lee. Il jab verticale del JF JKD, il corretto allineamento, il modo di colpire un corpo, la rotazione del bacino e altre tecniche ancora derivano tutte dal pugilato. Nonostante abbia avuto forti influenze da entrambi gli sport, è importante precisare che il JKD non è boxe e non è scherma. Ogni singola tecnica è stata oggetto di analisi scientifiche, è stata modificata e provata in situazioni reali di combattimento.

A differenza degli stili orientali, da cui proveniva Lee, nel Jun Fan Jeet Kune Do si riscontra la totale assenza di kata. Secondo Lee, infatti, gli insegnamenti proposti dai kata non potevano risultare efficaci nei combattimenti reali. A proposito degli insegnamenti delle arti marziali classiche, Lee sosteneva che:

  « […] tutti gli stili rappresentano un prodotto di azioni che assomigliano molto a una nuotata sulla terraferma, perfino la scuola del wing chun. »
 
(da Manuale pratico del Jeet Kune Do)

Credeva che un combattimento reale fosse animato e dinamico. Essendo la situazione di un combattimento in cambio continuo, non è possibile contare su schemi e tecniche prestabilite in un confronto dinamico. Mosso da questa idea di base, Lee cercò di approfondire il modo di affrontare il combattimento reale: fu proprio in questo modo che iniziò a leggere libri di boxe e a studiare i campioni del passato.

Logo ufficiale della Bruce Lee Foundation

Critica al Jun Fan Jeet Kune Do come stile e metodo [modifica]

Una sempre più folta schiera di appassionati di JKD decide di interpretare il JKD come concepito nella fase finale della vita di Bruce e prende una posizione critica nei confronti delle scuole di JKD. Questa critica nasce delle numerose affermazioni di Bruce e, secondo i critici, dalla stessa natura del JKD:

  « Il JKD NON consiste nell’ accumulare una conoscenza fissa piuttosto è un processo che induce a scoprire le cause dell’ ignoranza… »
 
(da “Liberate Yourself From Classical Karate”)

 

  « Per ragioni di sicurezza la vita, che non ha limiti, viene trasformata in qualcosa di morto, in un modello che ha dei limiti. Per capire il Jeet Kune Do, getta alle ortiche tutti gli schemi, tutti i modelli, tutti gli stili e lo stesso concetto di ciò che non è ideale nel Jeet Kune Do. Sai definire una situazione senza darle un nome? Definire, dare un nome, fa paura »
 
(da “il Jeet Kune Do. Il libro segreto di Bruce Lee”)
  « In definitiva l’uomo di JKD che afferma che il JKD è esclusivamente il JKD, non ha capito niente.Si aggrappa ancora alla resistenza del suo io limitante….lasciatemi ripetere ancora una volta che il JKD è solo un nome,una barca che viene usata per una traverasta e che una volta usata si lascia, e non va trasportata sulle spalle…Non confondete il dito con la luna… »
 
(da “Il Tao del Dragone”)

Il JKD è oggi visto da molti come un percorso marziale, una filosofia volta a rendere completo l’approccio alle arti marziali e alla vita. Non sono pochi quindi coloro che praticano un determinato stile e affermano di praticare anche JKD.

Bruce Lee Foundation [modifica]

La più famosa corporazione atta a preservare e a diffondere l’arte originale di Bruce Lee è la Bruce Lee Foundation, creata dagli stessi familiari di Lee e di cui fanno parte anche alcuni allievi diretti di sifu Lee, come Ted Wong e Taky Kimura. La BLF possiede i diritti sul marchio del JKD e organizza la sua corretta diffusione. La BLF rilascia il proprio marchio solo a chi insegna l’arte ufficiale di Lee, il Jun Fan JKD. Chi ne è sprovvisto, insegna un’arte marziale che la BLF non riconosce come Jeet Kune Do, quindi frutto di proprie manipolazioni e non degli insegnamenti del maestro Lee.

Perché Jun Fan JKD? [modifica]

Per evitare che il JKD originale fosse confuso con quello insegnato da altri, cioè dei propri adattamenti liberi su ciò che aveva insegnato Lee, dal 2004 la BLF ha posto prima del nome Jeet Kune Do il nome Jun Fan, che non è altro che il nome cinese di Bruce Lee; così, ora, il nome ufficiale dell’arte marziale di Bruce Lee è Jun Fan Jeet Kune Do, letteralmente: il Jeet Kune Do di Bruce Lee.

Certificati [modifica]

Bruce Lee rilasciò ai suoi studenti tre diversi certificati. Su un certificato si legge “Jun Fan Gung Fu”, su uno “Bruce Lee’s Tao of Chinese Gung Fu” e su un altro “Jeet Kune Do”. Il certificato “Jun Fan Gung Fu” fu rilasciato nelle scuole di Lee. Chi frequentava i corsi al Jun Fan Gung Fu Institute, poteva conseguire questo certificato. Gli altri due certificati “Bruce Lee’s Tao of Chinese Gung Fu” e “Jeet Kune Do” sono stati rilasciati principalmente agli studenti privati e alle celebrità. La maggior parte degli studenti celebri ebbe il certificato “Tao of Chinese Gung Fu”; agli studenti privati normali, invece, rilasciò il certificato “Jeet Kune Do”. Oltre a questa differenza esiste anche una spiegazione cronologica. Il certificato “Jeet Kune Do” fu l’ultimo ad essere donato da Lee in termini di tempo. È, inoltre, molto meno diffuso rispetto agli altri.

La cosa più importante da dire è che non sono certificati in tre diverse arti marziali. Essi sono la prova evidente dell’evoluzione dell’arte del Jeet Kune Do.[3]

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